Osmia
Aspetto e morfologia
Api di dimensioni medie o medio-piccole. Possono essere molto pelose, ma anche completamente glabre e hanno colorazioni metalliche. I maschi sono quasi sempre più piccoli e spesso riconoscibili per un ciuffo di peli chiari sul clipeo.
Biologia ed ecologia
Nidificano in cavità precostituite – come fusti di piante, canne, ma anche manufatti umani – che tappezzano con fango o materiale vegetale impastato con saliva. Per questo motivo alcune specie vengono chiamate api muratrici. Alcune specie nidificano all’interno della cavità a spirale delle chiocciole vuote, usandole come tunnel.
Il nido è formato da cavità tubulari, suddivise longitudinalmente in un certo numero di celle, ognuna contenente una scorta di cibo su cui viene deposto un uovo. Le uova maschili sono deposte nelle celle più vicine all’apertura, pertanto i maschi sfarfallano prima delle femmine e le aspettano per l’accoppiamento.
Le specie più comuni volano all’inizio della primavera e vanno quindi su specie a fioritura precoce, come alcuni alberi da frutto e alcune crucifere. Alcune specie di Osmia vengono allevate appositamente per l’impollinazione di queste colture, vista anche la facilità di attirarle in ricoveri artificiali per la nidificazione.
Il nome deriva dalla colorazione rossastra dell’addome, simile a quella di alcune specie di Andrena.
A sx femmina in volo su Lotus corniculatus, a dx maschio su rametto.
Volano tra aprile e luglio e le femmine nidificano all’interno di gusci vuoti di chiocciole, tappezzando le pareti delle celle con parti foglie masticate. Sono polilettiche ma hanno una preferenza per labiate e leguminose.
A sx femmina, a dx maschio su Ajuga reptans.
Le femmine nidificano in cavità precostituite come fori nel legno o nei muri, fusti cavi e canne, e le celle vengono tappezzate con foglie e petali masticati. Sono molto comuni e volano tra aprile e giugno, con una seconda generazione tra luglio e agosto. Sono polilettiche, con una predilezione per labiate e leguminose.
A sx femmina su Salvia pratensis, a dx maschio a terra.
A sx femmina su Medicago sativa, a dx maschio su foglia.
Il nome deriva dalla presenza di spine laterali molto sviluppate sullo scutello.
A sx femmina, a dx maschio su Pulicaria dysenterica.